Don Paolo Farinella

| 0 commenti

Don Paolo Farinella lauree in Teologia Biblica e Scienze Bibliche e Archeologiche. Ha studiato lingue orientali all’Università di Gerusalemme: ebraico, aramaico, greco. I suoi ultimi libri: ” Bibbia, parole, segreti, misteri ” e ” Ritorno all’antica Messa “, sempre editore Gabrielli. La sua lettera denuncia contro i vescovi,la chiesa,gli interessi superiori,il governo,lo sfruttamento di minori,non so perche' ma difficilmente si avra' notizia di questa lettera sui vari organi ufficiali,allora facciamola girare noi....


Lettera aperta al cardinale Bagnasco






Egregio sig. Cardinale,

viviamo nella stessa città e apparteniamo alla stessa Chiesa: lei vescovo, io prete. Lei è anche capo dei vescovi italiani, dividendosi al 50% tra Genova e Roma. A Genova si dice che lei è poco presente alla vita della diocesi e probabilmente a Roma diranno lo stesso in senso inverso. E’ il destino dei commessi viaggiatori e dei cardinali a percentuale. Con questo documento pubblico, mi rivolgo al 50% del cardinale che fa il Presidente della Cei, ma anche al 50% del cardinale che fa il vescovo di Genova perché le scelte del primo interessano per caduta diretta il popolo della sua città.

Ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29 maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi ha colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - o meglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio, ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica.

Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamente il marito presidente del consiglio di «frequentare minorenni», dichiara che deve essere trattato «come un malato», lo descrive come il «drago al quale vanno offerte vergini in sacrificio». Le interviste pubblicate da un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell’omertà di tutti gli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltre ogni dubbio, che il presidente del consiglio ha mentito spudoratamente alla Nazione e continua a mentire sui suoi processi giudiziari, sull’inazione del suo governo e sulla sua pedofilia. Una sentenza di tribunale di 1° grado ha certificato che egli è corruttore di testimoni chiamati in giudizio e usa la bugia come strumento ordinario di vita e di governo. Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria, Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato in suo privato in un affaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcun ritegno etico e istituzionale.

Lei, sig. Cardinale, presenta il magistero dei vescovi (e del papa) come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori della famiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale. I vescovi assistono allo sfacelo morale del Paese ciechi e muti, afoni, sepolti in una cortina di incenso che impedisce loro di vedere la «verità» che è la nuda «realtà». Il vostro atteggiamento è recidivo perché avete usato lo stesso innocuo linguaggio con i respingimenti degli immigrati in violazione di tutti i dettami del diritto e dell’Etica e della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, con cui il governo è solito fare i gargarismi a vostro compiacimento e per vostra presa in giro. Avete fatto il diavolo a quattro contro le convivenze (Dico) e le tutele annesse, avete fatto fallire un referendum in nome dei supremi «principi non negoziabili» e ora non avete altro da dire se non che le vostre paroline sono «per tutti», cioè per nessuno.

Il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie: i disorientati e i rassegnati. I primi non capiscono perché non avete lesinato bacchettate all’integerrimo e cattolico praticante, Prof. Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi. Non date forse un’assoluzione previa, quando vi sforzate di precisare che in campo etico voi «parlate per tutti»? Questa espressione vuota vi permette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capra della morale generica (cioè l’immoralità) e i cavoli degli interessi cospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei ha avanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private, ponendo da sé in relazione i due fatti. E’ forse un avvertimento che se non arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare il governo e l’attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto dei cattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l’8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che le offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però, sapere che è una conseguenza diretta dell’inesistente magistero della Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo.

I cattolici rassegnati stanno ancora peggio perché concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra all’accusa di pedofilia, stili di vita sessuale con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla bugia e sull’odio dell’avversario pur di vincere a tutti i costi. I cattolici lo votano e le donne cattoliche stravedono per un modello di corruttela, le cui tv e giornali senza scrupoli deformano moralmente il nostro popolo con «modelli televisivi» ignobili, rissosi e immorali.

Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali. Il popolo ha codificato questo reato con il detto: è tanto ladro chi ruba quanto chi para il sacco. Perché parate il sacco a Berlusconi e alla sua sconcia maggioranza? Perché non alzate la voce per dire che il nostro popolo è un popolo drogato dalla tv, al 50% di proprietà personale e per l’altro 50% sotto l’influenza diretta del presidente del consiglio? Perché non dite una parola sul conflitto d’interessi che sta schiacciando la legalità e i fondamentali etici del nostro Paese? Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valori cattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora e si circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità? Perché non dite che con uomini simili non avete nulla da spartire come credenti, come pastori e come garanti della morale cattolica? Perché non lo avete sconfessato quando ha respinto gli immigrati, consegnandoli a morte certa? Non è lo stesso uomo che ha fatto un decreto per salvare ad ogni costo la vita vegetale di Eluana Englaro? Non siete voi gli stessi che difendete la vita «dal suo sorgere fino al suo concludersi naturale»? La vita dei neri vale meno di quella di una bianca? Fino a questo punto siete stati contaminati dall’eresia della Lega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che lo sostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoi delitti che anche l’etica naturale condanna? Come sono lontani i tempi di Sant’Ambrogio che nel 390 impedì a Teodosio di entrare nel duomo di Milano perché «anche l’imperatore é nella Chiesa, non al disopra della Chiesa». Voi onorate un vitello d’oro.

Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per vangelo. Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di un padrone che dispone di ingenti capitali provenienti da «mammona iniquitatis», si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiesta economica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno il loro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che - è il caso di dirlo - è un silenzio d’oro? Quando il vostro silenzio non regge l’evidenza dell’ignominia dei fatti, voi, da esperti, pesate le parole e parlate a suocera perché nuora intenda, ma senza disturbarla troppo: «troncare, sopire … sopire, troncare».

Sig. Cardinale, ricorda il conte zio dei Promessi Sposi? «Veda vostra paternità; son cose, come io le dicevo, da finirsi tra di noi, da seppellirsi qui, cose che a rimestarle troppo … si fa peggio. Lei sa cosa segue: quest’urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno avanti… A voler trovarne il fondo, o non se ne viene a capo, o vengon fuori cent’altri imbrogli. Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire» (A. Manzoni, Promessi Sposi, cap. IX). Dobbiamo pensare che le accuse di pedofilia al presidente del consiglio e le bugie provate al Paese siano una «bagatella» per il cui perdono bastano «cinque Pater, Ave e Gloria»? La situazione è stata descritta in modo feroce e offensivo per voi dall’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che voi non avete smentito: «Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra un devoto monogamo [leggi: Prodi] che contesta certe sue direttive e uno sciupa femmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupa femmine. Ecclesia casta et meretrix» (La Stampa, 8-5-2009).

Mi permetta di richiamare alla sua memoria, un passo di un Padre della Chiesa, l’integerrimo sant’Ilario di Poitier, che già nel sec. IV metteva in guardia dalle lusinghe e dai regali dell’imperatore Costanzo, il Berlusconi cesarista di turno: «Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l’anima con il denaro» (Ilario di Poitiers, Contro l’imperatore Costanzo 5).

Egregio sig. Cardinale, in nome di quel Dio che lei dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e di credibilità. Se non può farlo il 50% di pertinenza del presidente della Cei «per interessi superiori», lo faccia almeno il 50% di competenza del vescovo di una città dove tanta, tantissima gente si sta allontanando dalla vita della Chiesa a motivo della morale elastica dei vescovi italiani, basata sul principio di opportunismo che è la negazione della verità e del tessuto connettivo della convivenza civile.

Lei ha parlato di «emergenza educativa» che è anche il tema proposto per il prossimo decennio e si è lamentato dei «modelli negativi della tv». Suppongo che lei sappia che le tv non nascono sotto l’arco di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei giovani ai quali non sa offrire altro che la prospettiva del «velinismo» o in subordine di parlamentare alle dirette dipendenze del capo che elargisce posti al parlamento come premi di fedeltà a chi si dimostra più servizievole, specialmente se donne. Dicono le cronache che il sultano abbia gongolato di fronte alla sua reazione perché temeva peggio e, se lo dice lui che è un esperto, possiamo credergli. Ora con la benedizione del vostro solletico, può continuare nella sua lasciva intraprendenza e nella tratta delle minorenni da immolare sull’altare del tempio del suo narcisismo paranoico, a beneficio del paese di Berlusconistan, come la stampa inglese ha definito l’Italia.

Egregio sig. Cardinale, possiamo sperare ancora che i vescovi esercitino il servizio della loro autorità con autorevolezza, senza alchimie a copertura dei ricchi potenti e a danno della limpidezza delle verità come insegna Giovanni Battista che all’Erode di turno grida senza paura per la sua stessa vita: «Non licet»? Al Precursore la sua parola di condanna costò la vita, mentre a voi il vostro «tacere» porta fortuna.

In attesa di un suo riscontro porgo distinti saluti.

Genova 31 maggio 2009

Paolo Farinella, prete

| 0 commenti

Zoo PDL
Cominciamo con il Popolo delle Libertà in ordine alfabetico: Lucio Barani, che è un ex socialista che è stato Sindaco di Aulla, famoso per avere fatto di Aulla un Comune de/dipietrizzato e per aver inaugurato addirittura Piazza Martiri di Tangentopoli, dove i martiri di Tangentopoli non siamo noi derubati, ma sono quelli che rubavano e infatti la piazza, che si chiamava Piazza Matteotti, è diventata Piazza Martiri di Tangentopoli con un bel monumento a Craxi, forse un monumento equestre. Questo direi che è meglio lasciarlo perdere.
Berlusconi, è inutile che vi spieghi per quale motivo sarebbe meglio non votarlo; oltre a tutti i motivi etici, politici, conflitti di interesse, giudiziari etc. etc., c’è un fatto: che Berlusconi, essendo Presidente del Consiglio, non solo, come tanti altri leaders che si candidano, dovrà poi optare tra il Parlamento italiano e quello europeo, lui proprio al Parlamento europeo non ci può andare perché è Presidente del Consiglio, a meno che non decida di dimettersi da Presidente del Consiglio, nel qual caso potremmo anche votarlo, ma non credo che lo farà.
Bonsignore Vito: Bonsignore Vito stava nell’Udc, è un pregiudicato per tentata corruzione per gli appalti dell’ospedale di Asti, la Tangentopoli torinese, stava con Casini e, appena Berlusconi ha scoperto che c’era un pregiudicato che non stava con lui, ha immediatamente fatto campagna acquisti e l’ha portato nel Popolo delle Libertà. Tentata corruzione, perché Bonsignore non aveva fatto in tempo a intascare le tangenti, in quanto l’avevano preso prima: era un andreottiano, poi era un casiniano, adesso è diventato berlusconiano. E' anche indagato per le scalate bancarie, per concorso in aggiotaggio: è quello di cui D’Alema diceva “ l’ho incontrato per vedere la destinazione di quel pacchetto di azioni della BNL”, Bonsignore possedeva il 2% della BNL, che interessava molto a Consorte: anche questo forse sarebbe meglio tenerlo lontano dalle istituzioni europee.
Poi c’è Clemente Mastella: di lui sappiamo molte cose naturalmente, ci siamo forse dimenticati un fatto importante, ossia che Mastella è tutt’ora indagato, anzi c’è alle viste una richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti per la famosa inchiesta di Santa Maria Capua Vetere; c’è una vulgata completamente falsa, in base alla quale De Magistris, con l’inchiesta “ why not?”, indagando Mastella avrebbe fatto cadere il governo: in realtà Mastella fu indagato nell’ottobre del 2007, mentre il governo cadde nel gennaio del 2008, quando Mastella fu indagato per l’altra vicenda, quella di Santa Maria Capua Vetere che, con De Magistris, non c’entra niente, la stessa nella quale furono arrestati la moglie di mastella, messa agli arresti domiciliari e il consuocero di Mastella, l’ingegner Camilleri.
Mastella è rimasto indagato anche quando l’indagine è passata, per competenza, a Napoli e adesso la Procura di Napoli, confermando la bontà delle indagini di Santa Maria Capua Vetere, ha depositato gli atti a beneficio dei difensori che, di solito, è una mossa che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Le indagini sono finite e Mastella dovrà essere, con ogni probabilità, processato per tre episodi di concussione tra riuscita e tentata e alcuni altri reati e, naturalmente, è passato all’incasso, avendo fatto cadere il governo Prodi, Berlusconi non subito l’anno scorso, perché la gente ancora si ricordava che aveva la moglie dentro, ma con un anno di distanza, confidando nella smemoratezza degli italiani la l’ha messo in lista, perché molti italiani pensano che le indagini siano finite nel nulla, mentre invece come abbiamo visto non è vero e quindi facciamo memoria, almeno noi, di questa vicenda che riguarda l’ottimo ex Ministro della Giustizia che ci ha regalato l’indulto e tante altre belle leggi!
Patriciello Aldo: ecco, Aldo Patriciello è un altro che stava nell’Udc, anche lui è un condannato imputato in altri processi, appena Berlusconi ha visto un pregiudicato nell’Udc si è ingelosito e si è portato Patricello in casa. Quindi Patriciello, che era Europarlamentare dell’Udc, adesso è ricandidato come Europarlamentare nel Popolo delle Libertà. Ne avevamo parlato a proposito del dopo /terremoto, perché Patriciello, che ha una condanna definitiva a quattro mesi per un finanziamento illecito degli anni 90, è sotto processo in udienza preliminare a Isernia per truffa all’Anas, nel senso che insieme al fratello Gaetano, che è costruttore, avrebbe messo in piedi un appalto per la variante stradale di Venafro, costruita con materiali scadenti che mettevano a rischio la solidità di quest’opera, per cui l’Anas ha dovuto spendere un sacco di soldi per consolidare l’opera, una volta finita. Quindi c’è questo processo che è in corso in udienza preliminare, dove si ipotizzano truffa e frode nelle forniture di questi materiali scadenti.
Sempre nel gennaio di quest’anno, Patriciello è stato nuovamente rinviato a giudizio per tentata truffa, abuso e malversazione stavolta, addirittura, per un altro scandalo: quello di un centro di riabilitazione nel Comune di Salcito, dove anche lì c’entra il gruppo imprenditoriale della famiglia Patriciello che, secondo l’accusa, avrebbe fregato enti pubblici facendo perdere soldi di denaro pubblico, cioè di denaro nostro. C’è stata una votazione al Parlamento Europeo per coprire di immunità Patriciello in questo processo e il Parlamento Europeo, che pure per le opinioni espresse e i voti dati, ossia quando uno è accusato per le cose che ha detto, concede sempre l’immunità e invece per le cose che si sono fatte l’ha negata e infatti il Parlamento Europeo ha votato a amplissima maggioranza che le accuse di truffa e malversazione non fanno riferimento a opinioni e a voti espressi, per il semplice motivo che la malversazione di fondi pubblici e i reati urbanistici non possono essere equiparati a un’opinione e a un voto, conseguentemente Patriciello verrà processato naturalmente da Europarlamentare, se i cittadini avranno la bontà di rieleggerlo per un’altra volta non più nell’Udc, stavolta nel Popolo della Libertà provvisoria, direi.
Nino Strano tutti lo ricordano, stava in Alleanza Nazionale, era in Parlamento quando cadde il governo Prodi, festeggiò tirando fuori una bottiglia di Champagne e infilandosi anche delle fette di mortadella in bocca: una scena memorabile che ha fatto il giro del mondo, dissero che mai più questo signore avrebbe calcato le scene parlamentari, infatti lo mandano in Europa, non essendo riusciti a rimandarlo in Parlamento! Tra una mortadella e un brindisi con lo Champagne in pieno Senato l’ottimo Nino Strano trovò anche il modo di insultare un Senatore dell’Udeur, Nuccio Cusumano, che era l’unico che non aveva tradito il mandato elettorale e che, quindi, aveva votato a favore del governo Prodi mentre tutto il suo partito era passato con Mastella, armi e bagagli, all’opposizione. Quindi il fatto di non aver tradito ne fece un traditore e infatti Strano gridò a Cusumano “ pezzo di merda, checca squallida, venduto e mafioso” addirittura. Poi disse che era stata una goliardata.
Per non farsi mancare niente, Strano ha anche una condanna recente in primo grado a Catania per lo scandalo della cenere lavica: che cosa era successo? Che nel 2005, tre giorni prima delle elezioni comunali a Catania, Strano, che era Assessore della Giunta Scapagnini, il medico di Berlusconi, insieme agli altri Assessori e a Scapagnini aveva deciso di regalare tra i 300 e i mille Euro a ciascuno dei 4.000 dipendenti del comune per risarcirli dei danni causati dall’eruzione dell’Etna, che anni prima aveva ricoperto di cenere nera la città. Naturalmente era un chiaro regalo ai dipendenti pubblici affinché votassero per i partiti di centrodestra, che sostenevano la Giunta: la stessa Giunta Comunale che ha svuotato le casse comunali e ha mandato completamente in fallimento Catania.
E’ quindi condannato insieme a Scapagnini, Strano, a due anni e due mesi in primo grado per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale. Inoltre, dato che avevano anche svuotato le casse del comune, Strano ha anche una richiesta di rinvio a giudizio e conseguentemente è imputato in un altro processo sempre a Catania per abuso aggravato e falso in atto pubblico, proprio per il buco nelle casse comunali.



Zoo PDmenoelle
E poi c’è il PD: nel PD c’è qualcuno che sembrerebbe un po’ incoerente, tipo Cofferati, che pure è una persona di estremo valore, il quale aveva dichiarato “ non si può fare il Sindaco a Bologna e il padre a Genova” e adesso invece farà l’Europarlamentare tra Strasburgo e Bruxelles e il padre a Genova, forse Bruxelles e Strasburgo sono più vicine a Genova di Bologna, non si sa! Aveva anche detto “ se mi vedrete candidato alle europee, siete autorizzati a chiamarmi ciarlatano”: praticamente se lo vedremo candidato alle europee saremmo autorizzati a chiamarlo ciarlatano e l’abbiamo visto, è candidato alle europee. Traetene voi le conseguenze.
Poi c’è Andrea Cozzolino: questo invece ha dei problemi giudiziari, è l’Assessore alle attività produttive della Regione Campania e ha ricevuto un avviso di garanzia proprio nei giorni della candidatura, con perquisizione in casa sua, perché è sotto inchiesta a proposito della costruzione di una centrale a biomasse in Provincia di Caserta. L’impianto si chiama Biopower. Poi c’è un altro esponente della politica campana: Andrea Losco, che è stato - risparmiamoci le ironie sul cognome, perché non si scherza sui cognomi - governatore della Campania per l’Udeur tra il 99 e il 2000, è stato commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, così brillantemente risolta naturalmente, prima di passare la palla a quell’altro genio di Bassolino. Losco era noto per aver raccomandato - così risulta da un elenco che è stato trovato negli uffici dell’alto commissariato - ben 14 persone che lavoravano lì dentro. E’ già parlamentare europeo, non più nell’Udeur ma nella Margherita, rutelliano e adesso si ricandida.
Sempre a Napoli c’è un altro candidato eccellente: l’ex Assessore regionale alla sanità che Bassolino ha fatto fuori in una faida interna, anche lui nei giorni della candidatura è stato indagato dalla Procura di Napoli per corruzione a proposito dell’affidamento dei lavori per l’ospedale Del Mare a Ponticelli. Anche qui stiamo parlando solo e esclusivamente di avvisi di garanzia, quindi diciamo che, salvo forse qualche dibattito sull’opportunità o meno, non stiamo neanche parlando di un rinvio a giudizio, ma è bene che queste cose si sappiamo, di modo che chi deve votare ne sia al corrente.
E poi c’è l’Assessore all’agricoltura della Giunta Loiero, Mario Pirillo, che ha cambiato una dozzina di partiti: dalla DC al Cdu, all’Udr, all’Udeur, alla Margherita, al PDM e al PD, e che è stato appena imputato, con richiesta di rinvio a giudizio, nell’inchiesta “ why not?”, è uno dei 98 per i quali la Procura generale di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio e pare che le accuse vadano dal peculato all’abuso d’ufficio, alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.



Poi abbiamo la Lega Nord: nella Lega Nord si ripresenta per l’ennesima volta Mario Borghezio. Mario Borghezio è quello che strillò contro Ciampi durante il discorso che il Presidente Ciampi fece al Parlamento Europeo, sventolò bandiere, gridò “ abbasso l’Italia” facendosi espellere dall’aula, “ Italia vaffanculo!” questo era l’urlo di Borghezio, parlamentare europeo italiano, mentre parlava il Presidente della Repubblica italiano, è quello che va in giro per treni a disinfestare e a disinfettare le carrozze inquinate, dice lui, dagli extracomunitari; è quello che guidò, insieme a Calderoli, una famosa marcia di protesta a Verona contro il Procuratore Papalia, che aveva osato indagare sui leghisti: alcuni di questi marciatori esibivano una bara che, come si fa nelle terre di mafia, è naturalmente un auspicio di morte immediata per il Procuratore.
Borghezio ha, anche lui, la sua bella condanna definitiva, è un pregiudicato anche lui, due mesi e venti giorni per incendio aggravato con finalità di discriminazione xenofoba ai danni di alcuni rumeni, che rischiarano di finire arrosto a causa delle fiaccole che avevano incendiato i loro giacigli sotto un ponte della Dora, durante un raid delle camice verdi capitanate da Borghezio.
Borghezio ha anche tentato di avere l’immunità parlamentare europea per un altro processo: per avere diffamato Clementina Forleo; non l’aveva diffamata a parole, ma aveva scritto con vernice spray sul marciapiede davanti al Palazzo di Giustizia di Milano “ vergogna Forleo”, come fanno i writers , quelli che vorrebbero arrestare, quelli di questo governo, Borghezio scrisse questa frase sul marciapiede , “ vergogna Forleo” e quindi la Forleo lo denunciò è lui tentò di farsi proteggere dall’immunità parlamentare: purtroppo il Parlamento Europeo ha ritenuto che quell’atto non fosse un reato di opinione, ma di danno e infatti aveva imbrattato un marciapiede stradale.
Abbiamo poi Umberto Bossi, il quale sapete, perché ne abbiamo parlato spesso, che oltre a essere quello che è, è anche stato condannato per finanziamento illecito per i 200 milioni che Carlo Sama, del gruppo Ferruzzi, versò illegalmente alla Lega Nord nel 1992. E poi Bossi è un altro grandioso, luminoso esempio di parlamentare italiano per avere più volte insolentito la bandiera, cioè il simbolo nazionale, dicendo una volta che ci si sarebbe pulito il culo e altre volte usando altre espressioni ancora più irriferibili.
In più, quando era antiberlusconiano e antifiniano, invitò in due comizi a Bergamo i suoi a andare a stanare casa per casa i fascisti, cioè i suoi attuali alleati di Alleanza Nazionale, confluiti nel Popolo della Libertà e questo è Bossi, anche lui naturalmente si candida al Parlamento europeo anche se, essendo Ministro, è un po’ difficile che opterà per il Parlamento europeo.
Poi c’è l’Avvocato Brigandin, che è l’Avvocato di Bossi, messinese e leghista, già Procuratore generale della Padania, sapete che loro si danno queste cariche di pura fantasia, è imputato davanti alla Cassazione per truffa aggravata ai danni della Regione Piemonte, per aver procurato - così dice l’accusa - dei finanziamenti non dovuti a un imprenditore suo amico che sosteneva di essere stato duramente danneggiato dall’alluvione, mentre invece pare che l’alluvione non avesse neanche lambito la sua concessionaria di automobili. In primo grado è stato condannato a due anni, era stato anche arrestato per questo in appello e invece è stato assolto, la Procura Generale ha fatto ricorso in Cassazione e quindi il processo è pendente in Cassazione. Brigandin intanto è parlamentare italiano e vuole diventare anche parlamentare europeo.
Poi c’è Matteo Salvini, che non ha nessuna questione penale, ma qui l’impresentabilità non è soltanto penale: l’impresentabilità deriva anche da elementi di coerenza o di indecenza semplicemente politica, mentre magari può capitare che ci siano delle vicende penali che non turbano minimamente la possibilità di fare carriera. Pensate soltanto a De Magistris, che è stato indagato perché l’avevano denunciato dei suoi colleghi che gliene avevano combinate di tutti i colori, è stato recentemente assolto, ha ancora qualche rimanenza per altre denunce che gli hanno fatto: pensate, la Procura di Roma l’ha indagato per interruzione di pubblico servizio, perché con le sue rivelazioni alla Procura di Salerno avrebbe innescato quella perquisizione fatta dalla Procura di Salerno a Catanzaro che, portando via, sequestrando gli atti di “ why not?”, avrebbe paralizzato addirittura per un paio di giorni l’inchiesta “ why not?”, che invece procedeva così spedita. Stiamo parlando evidentemente di altro, non stiamo parlando di gente che va a bruciare, a imbrattare o a insultare o addirittura a approfittare del denaro pubblico o a mafiare, stiamo parlando di persone che vengono denunciate per essersi comportate correttamente e quindi le indagini fanno il suo corso.
Salvini non ha nessuna indagine di nessun genere: lo cito perché c’è un caso di nepotismo; sapete che la Lega Nord ha sempre combattuto il nepotismo (altrui naturalmente!), Salvini è quello che, diventando parlamentare europeo nel 2004, pensò bene di scegliere di portarsi come portaborse - lì lo chiamato l’assistente accreditato - il fratello di Bossi, Renzo Bossi, che aveva come curriculum europeo il fatto di gestire uno splendido negozio di autoricambi a Fagnano Olona, proprio il curriculum ideale per andare a fare l’assistente parlamentare a Bruxelles e a Strasburgo.
Francesco Speroni invece ha avuto un problema per quanto riguarda il processo di Verona sulle camice verdi, ma poi si è salvato grazie all’immunità parlamentare. Anche lui era con Borghezio a sventolare bandiere verdi e a insultare l’Italia durante il discorso di Ciampi qualche anno fa e, nel 2006, quando gli italiani hanno bocciato al referendum confermativo la controriforma costituzionale della devolution, per fortuna, ha così commentato: “ gli italiani fanno schifo, l’Italia fa schifo perché non vuole essere moderna!”. Uno che dice che gli italiani fanno schifo chiede il voto agli italiani per tornare al Parlamento europeo: anche lui ha sempre tuonato contro le pratiche nepotiste di Roma ladrona e quindi, come assistente accreditato al Parlamento europeo, si è portato un altro membro della famiglia Bossi, ovvero il primogenito di primo letto Renzo Bossi, che studia da fuoricorso all’università, è noto come un appassionato di automobili e non si è capito bene che cosa ci stia a fare o ci stesse a fare al Parlamento europeo. Stiamo parlando di portaborse, assistenti pagati profumatamente con denaro pubblico: pare che prendano al lordo 12. 000 Euro al mese, pensate.



L''Udc ha Magdi Allam, il quale anche lui non ha nessun problema di tipo penale etc.: forse è un po’ tanto invasato, ha una rubrica che si chiama Il Crociato, ha un partito che si chiama Protagonisti per l’Europa Cristiana e si propone di dichiarare non leciti eticamente addirittura il divorzio e le unioni tra omosessuali e ha sostenuto, in nome del dialogo con l’Islam, che l’Islam moderato non esiste e che l’Islam non è una vera religione buona e anzi il Corano è un libro che incita all’odio, alla violenza e alla morte. Forse buttare benzina sul fuoco con un personaggio così stravagante non è il caso, di questi tempi!
Poi c’è Ugo Bergamo: Ugo Bergamo non lo conosce nessuno, è un Avvocato, un ex Sindaco di Venezia della Democrazia Cristiana, un ex parlamentare dell’Udc che dal 2005 siede nel Consiglio Superiore della Magistratura e ha avuto un ruolo fondamentale nello sparare a zero contro i magistrati di Salerno, il giorno stesso in cui perquisirono il palazzaccio di Catanzaro.
Promise di provvedere immediatamente per rimuovere questo bubbone (i magistrati onesti di Salerno), anticipò allegramente il giudizio, come già aveva fatto la signora Letizia Vacca, contro Clementina Forleo e Luigi De Magistris e poi fu di parola, perché infatti Nuzzi, Verasani e Apicella furono tutti cacciati. Questo maestro di morale in casa altrui era anche passato alle cronache perché, nel 2002, mentre in Senato si approvava la Legge Cirami, lui fu beccato come pianista: era una specie di piovra di Laoconte, che votava con molte mani e molte braccia per i vicini assenti e quindi, naturalmente, era proprio la figura morale ideale per insegnare l’etica ai magistrati di Salerno.
Poi c’è Ciriaco De Mita, il quale è uno spettacolo vivente: ha 82 anni, è in Parlamento da 46 anni, si è fatto 12 legislature, insomma è stato protagonista di quella meravigliosa ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia. Si è salvato per molte prescrizioni e, soprattutto, per l’amnistia dell’89 da Tangentopoli per tutti i finanziamenti illeciti che la DC prendeva prima dell’89 e quindi prima che fosse tutto amnistiato e insomma, è proprio una giovane promessa della politica che si affaccia sul campo, pronta a dare il suo contributo al rinnovamento delle classi dirigenti!
Sempre nell’Udc c’è Giuseppe Naro, che è un messinese che ha una condanna definitiva a sei mesi per abuso d’ufficio, in quanto avrebbe acquistato.. anzi, la sentenza è definitiva, degli ingrandimenti fotografici, 462 ingrandimenti fotografici con denaro pubblico per 800 milioni di lire e poi ha avuto due prescrizioni in altre due inchieste e quindi, naturalmente, è pronto, anche lui, per l’Europa.
Poi c’è Ferdinando Pinto, che è stato processato -e poi con fasi alterne alla fine è stato assolto, perché mancavano le prove - per aver incendiato il Teatro Petruzzelli. Ma nel processo civile che gli hanno intentato i proprietari del Teatro Petruzzelli, di cui lui era il gestore e il Presidente, è stato condannato a pagare 57 miliardi di lire alla famiglia dei proprietari: miliardi che non ha mai pagato, perché pare che il teatro non fosse assicurato.
L’altro giorno, proprio pochi giorni fa, si è aperto il 29 aprile a suo carico un altro processo penale, davanti al Gup di Bari, perché lui è accusato di aver depistato le indagini per procurarsi l’impunità nel processo sul rogo al Petruzzelli e lì la Procura ha chiesto il suo rinvio a giudizio per reati che vanno dal falso materiale e ideologico alla contraffazione di pubblici sigilli, alla calunnia, al falso giuramento della parte, alla falsa testimonianza, alla violenza privata e alla violenza semplice, il tutto aggravato dalla finalità di coprire le responsabilità del clan della Sacra Corona Unita e il famoso clan Capriati, quello del boss di Barivecchia.
Completa il quadro di questa meravigliosa squadra messa insieme dall’Udc Saverio Romano, il quale è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa in Sicilia, a Palermo, per i suoi rapporti insieme a Cuffaro presunti con il clan Guttadauro e, in più, è sotto osservazione per certe dichiarazioni che ha fatto il figlio di Ciancimino su certi regali in denaro che sarebbero arrivati, tra gli altri, anche a lui, anche se lui legittimamente nega.
C’è poi Angelo Sanza, sempre nell’Udc , che è lì da undici legislature, un quasi De Mita: un quasi De Mita lucano che ha passato una serie di partiti e che era uscito da Tangentopoli perché si era accertato che aveva ricevuto 200 milioni dal finanziere Florio Fiorini, ma un giudice molto spiritoso aveva stabilito che, essendo soldi arrivati da una società estera, allora non costituivano reato e poi la Procura di Milano fece appello contro questa sentenza stravagante, ma lo fece fuori termine e conseguentemente Sanza se la cavò e anche lui lo riportiamo, se tutto va bene, in Europa, visto che è in Parlamento ininterrottamente soltanto dal 1972, quando molti di voi credo non fossero mai nati, lui era già lì.
Dimenticavo Emanuele Filiberto di Savoia: non mi pare di dover aggiungere niente, insomma Emanuele Filiberto di Savoia, quello di “ Ballando con le Stelle”, quello.. Emanuele Filiberto di Savoia, quello lì, quella testa coronata potremmo definirlo.