Storia di un passato..
La signora Teresa apri la porta e vide il postino.. -ricevuta signora- esclamo, con l'aria di chi si trova di fronte alla milionesima vecchia della giornata..
Non sapeva cosa contenesse il pacco, ma sapeva esattamente chi fosse il mittente..
lo aveva sognato la notte prima e ancora ne rimaneva turbata..
-Firmi qui, qui e qui..-disse l'addetto alla consegna che voleva tornare svelto dai suoi pacchi..
porto il pacco dentro casa e quando socchiuse l'uscio e sentii il postino sgommare lo apri..
La signora Teresa viveva ormai da sola dalla morte di suo marito, l'ex brigadiere Giacconi, combattente in guerra mondiale due e pensionato nullafacente e depresso.. con lui gli anni di matrimonio erano stati difficili senza figli ne interessi in comune e il loro matrimonio era stato azzeccato al suo ritorno dalla guerra quando Teresa aveva 16 anni..eppure credeva nella chiesa e considerava la sua unione e i suoi obblighi sacri..quindi con la pazienza che buca le montagne e il groviera, si accinse a sopportare vita natural durante quel suo marito con il quale condivideva solo un interesse, maturato peraltro in età senile.. la televisione..
non era il continuo ballo, il fluttuare di solidi sederi e curve mozzafiato e neppure il finto acciglio con il presentatore concludeva i servizi tele giornalistici terrificanti e iniziavano i suoi programmi preferiti...alle 3 cascasse il mondo lei era lì..Ad interessarsi di cosa rispondesse Giulio quando Paola gli confessa di aver abortito, o sente il giovane Franco, allevato a melanzane e trattori a confessare a sorpresa al padre la sua omosessualità mentre 2 esperti discutono se sia una malattia o una deformazione culturale..
e Teresa si interessa, Teresa gode, e piange ,e ride e si indegna sentendo queste storie..Ma ciò che più le piace è la sensazione che queste storie gli lasciavano dentro..ricordi da vecchia potrebbero dire, ricordi di quando alzarsi non era un dolore e le ossa non dolevano di un male profondo..vecchiaia la chiamano..
ora le gambe le sembrano mattoni cementati.
Il telecomando sempre pronto, la poltrona a un metro dal monitor e il volume giusto (livello boato in auditorium..)
Dopo la morte del marito Teresa si era o ormai arresa alla solitudine, dovuta al trasloco e al successivo riadattamento nella sua nuova casa (luminoso monolocale con bagno, angolo cucina e angolo letto recentemente ristrutturato..
La televisione aveva iniziato a occuparle intere giornate dapprima iniziò restando accesa mentre lei non la guardava, anche se ascoltarla da lontano gli faceva sembrare la casa un po più piena e lei, un po meno sola..Anzi. si sentiva parte id qualcosa, qualcosa di chiassoso, giovane e bellissimo, e sensuale..
Davanti a lei rivivevano tresche amorose tra bi sex, famiglie distrutte da suocere, malasanità..ogni canale ne era una miniera e lei stava bene...
Poi arrivarono i sogni..
e arrivo lui..
Lui gli parlo con parole chiare e concise, che avevano un solo significato, rispondeva alle domande senza lasciare dubbi ne fraintendimenti.
-arriverà un pacco domani..e capirai chi sei e per cosa sei nata..
aveva visto troppi film per crederci eppoi erano quali le 3 e non voleva rischiare di perdersi la presentazione dei nuovi ospiti sul 5.
quando il programma fini alle 11 si ricordo del suo misterioso pacco.
lo apri con circospezione, non aspettandosi se dovesse esplodere o uscirci qualcosa saltando..
dentro vi trovo un telaio, uno di quei vecchi arnesi usato x filare il cotone con tanto di spola e filo..
-tu sei come quell'arnese..può ancora fare le magie del mondo e creare qualunque cosa.. ma col passare del tempo viene dimenticato e sostituito da oggetti più nuovi e utili.. sei stata utile per moltissimo tempo ma ora è finita e sei stata dimenticata-. la bocca spalancata della signora Teresa non accenna a chiudersi mentre legge il bigliettino ma non è il telaio a incuterle stupore quando la dimensione che improvvisamente ha raggiunto, rompendo il pacco che lo conteneva e aumentando di diverse decine di kili di peso, rimanendo ingombrante in cucina..
-ma tu guarda con che razza di idiota devo aver a che fare- sicuramente al giorno d'oggi qualche diavoleria elettroni sarà riuscita a entrarmi in testa e guastarmi il cervello oppure sono finalmente vecchia e magari ora sono in un letto d'ospedale ad agonizzare con un ictus..-
-non fare la stupida Teresa- dice la voce rassicurante alle sue spalle.. si volta ma non vede nessuno.. tutto questo è reale come è reale il telaio, che in uno schiocco di dita scomparve. il punto ora è...- continuò- che se non ti dai una mossa, se non ti alzi da quella cazzo di sedia.. farai anche tu la fine del telaio, ormai inutilizzato e inutile- la voce tempestosa continuava a parlare dal suo angolo invisibile.. io non sono come il telaio, protesto la signora Teresa... -io ho un cuore, un cervello e un anima e posso fare tutte le scelte che voglio solo che ora ce il riepilogo del Grande Fratello di mezzanotte e non voglio perderlo- disse mettendosi sulla poltrona che mugugnava sotto il suo peso
-e no mia cara Teresa...tu avevi un cuore che ti faceva emozionare ma ormai è depresso perché non si apre più con le cose belle e cosi lo hai perso..per quanto riguarda il tuo cervello anni e anni di sedentarietà e onde elettromagnetiche lo hanno destabilizzato tanto da non capire chi o cosa sia questa voce..la tua fede potrebbe aiutarti, in fondo fai bene ad avere fede.-..
La signora Teresa impallidì.-.Mi scusi Signore..non avevo mai pensato che Lei..- -aspetta aspetta aspetta, stai prendendo un granchio..non sono quel Signore, sono solo un aiuto, chiamalo un favore, per te.. non chiedere perché..non è questione di giustizia o favoritismo..gli uccelli sono fortunati a poter volare.. e tu sei fortunata a incontrare me..-.. ancora un po confusa la signora Teresa farfuglio..- ma lei è davvero il Mio Signore? Mi sembra un pò rimbambito a parlare di favori e uccelli..
-Vedi, disse la voce (infondo non poteva fare altro che dire) per anni e generazioni la tua famiglia ha cucito come abitudine e negli anni queste loro conoscenze e dita abituate al fuso sono migliorate passando di madre in figlia (la bravura con il telaio, non le dita) fino a che non si è fermata a te..ora io ti ridarò la conoscenza. perché quello che siamo dipende da chi era prima di noi..- e la voce si zitti.
La mattina dopo la città era crollata..decide di edifici rasi al suolo e ogni comunicazione, telefono, fax, MSN, MMS, SMS, tutto ciò di elettrico in quel momento scomparve...bruciato da una macchia solare (diranno gli scienziati secoli dopo) che ha riportato improvvisamente l'umanità al buio del medioevo in un solo salto..
La signora Teresa si risveglio nel suo letto tra le macerie..non ricorda di essere andata a letto ne tanto meno la puntata di grande fratello che doveva vedere assolutamente la notte prima.. ma la TV non c'era più, come neanche le pareti di quella minuscola cellula che era la sua casa.
Davanti a lei si spalancava uno scenario come non si erano mai visti..bambini che corrono, feriti più o meno gravi...le mura di Roma abbattute manco ci fossero passate ancora l'orda che la saccheggio secoli fa..attorno a lei il niente, la maceria e le fondamenta distrutte di una razza.
solo una cosa rimane integra miracolosamente oltre al suo letto..
il telaio..robusto e pesante ha retto no si sa come al crollo dell'edificio.
L'inverno che verrà sarà freddo- penso tra se e se.. -meglio cominciare subito-
e si mise a sedere al telaio..
spero che il cataclisma che distruggerà il mondo salvi le sole cose buone del nostro tempo..la volontà dei giovani e l'esperienza dei vecchi..
di Verolo Martin..
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